venerdì 4 giugno 2010

LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA


La Giornata Internazionale della Donna ricorre l'8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste politiche,sociali ed economiche delle donne,sia le discriminazioni e le violenze cui esse oggi sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo.Nel Congresso dell'Internazionale socialista vennero discusse tesi sul'atteggiamento da tenere sulla questione femminile e sulla rivendicazione del voto delle donne.La socialista Corinne Brown il 3 maggio 1910 presiedeva la Conferenza a cui tutte le donne erano invitate e che fu chiamata Women's Day.Si discusse infatti dello sfruttamento operato dai datori di lavoro ai danni delle operaie in termini di basso salario e ore di lavoro,delle discriminazioni sessuali e del diritto di voto alle donne.Infatti nel 1908 le operaie dell'industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare .Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni ,fino a che l'8 marzo il proprietario bloccò le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire.Allo stabilimento venne appiccato fuoco e 129 operaie morirono arse tra le fiamme.Per questo oggi l'8 marzo le organizzazioni femminili celebrano in tutto il mondo proprio la giornata internazionale della donna,con manifestazioni che onorano gli avanzamenti della donna e ricordano la necessità di una continua vigilanza per assicurare che la loro uguaglianza fosse ottenuta e mantenuta in tutti gli aspetti della vita civile.
(in alto foto rappresentativa delle donne operaie a lavoro)


Fonte:http://it.wikipedia.org
Immagine:http://www.italiadonna.it

LES FEMMES QUI TRAVAILLENT SONT PLUS NOMBREUSES,MAIS PLUS DISCRIMINES

Il n'y a jamais en autant de femmes sur le marché du travail mais elles continuent de souffrir des disparités de statut,de securité de l'emploi,de salaires et d'education entre hommes et femmes,selon un rapport du Bureau international du travail,publié à l'occasion de la Journée internationale des femmes,jeudi 8 mars.L'étude evoque aussi une"féminisation des travailleurs pauvres".Les conclusions de ce rapport intitulé"Tendances mondiales de l'emploi des femmes" ne sont que partiellement encourageantes.
Les femmes sont confinèes dans des emplois peu productifs du secteur de l'agriculture
et des services,et sont moins rémunerées que les hommes."Beaucoup trop de femmes sont encore bloquées dans des travaux peu remunérés,sans quasiment de protection juridique,peu ou pas de protection sociale et une très forte précarité",a déclaré le directeur général de l'Organisation internationale du travail,Juan Somavia

60%DES TRAVAILLEURS PAUVRES SONT DES FEMMES
Le rapport note de forte disparitées géographiques,plus une région etant pauvre plus les femmes risquant,davantage que les hommes,d'occuper des emplois familliaux non rémunérés ou de travailler à leur compte poure des faibles revenus.Beaucoup des femmes ne gagnent pas un revenu suffisant pour se hisser avec leurs familles.Au moins 60% des travailleurs pauvres dans le monde sont des femmes.
Le rapport appelle les décideurs à placer l'emploi au coeur des politiques économiques et sociales."Promouoir le travail décent comme instrument fondamental du combat mondial pour l'égalité entre hommes et femmes est un travail de lounge haleine qui permettra d'augmenter les rémunerations et développer les oppurtunités d'emploi pour les femmes et sortir les familles de la pauvreté",déclare Juan Somavia.Sinon,prévient le rapport,"le processus de féminisation de la pauvreté se poursuivra et se transmettra à la prochaine génération."


FONTE:http://www.lemonde.fr

LA DONNA E LA MODA IN TUTTO IL MONDO


A Parigi la moda è un mondo a parte.Qui hanno mosso i primi passi le più grandi firme della moda internazionale e delle sfilate d'alta moda.Nomi come Chanel,Gaultier,Dior,Yves Saint Laurent hanno trovato qui il proprio modo d'essere.
La capitale dell'eleganza non si sente minacciata da nessuno,pronta a creare sempre nuove tendenze d'alta moda.
(in alto la famosa rivista francese Vogue di moda)

Fonte : http://www.francia.be
Immagine :http://modalizer.com

Fantasie etniche,colori accesi,sfumature bollenti della terra,amuleti magici fatti di pietre.Il Continente Nero sbarca in città una ventata di esotismo.La moda risponde all'Africa e le donne,come regine della savana,avanzano nella calda estate vestite di motivi animal prints,abbellite con collane che fasciano il collo e bracciali che coprono l'avambraccio.Come una febbre il mal d'Africa investe l'Europa mescolandosi con essa,preparando un look fatto di caftani sgargianti,come quelli indossati in Senegal,mescolati a pezzi street del guardaroba metropolitano.
(in alto modella che sfila con abito etnico,tipico della moda africana)

Fonte : http://www.style.it
Immagine : http://www.style.it


Giorgio Armani è tra i fashion style italiani più ambiti a livello internazionale.Egli crea i suoi abiti riproducendo un mix di stili,riprendendo gli anni '80 e colori etnici.Privilegia gonne chic,vestitini a sbuffo corti,accessori d'ogni tipo e, per la grande sera un arcobaleno di colori che nasce da ricami floreali preziosi.
(in alto modelle che indossano i vestiti della collezione Armani primavera-estate)

Immagine:http://blog.giglio.com



A Kuala Lampur si è aperto l'Islamic Fashino Festival dove ben 50 stilisti dei paesi musulmani hanno presentato le loro creazioni.Fedeli alle norme del Corano,le donne islamiche indossano vestiti che coprono tutto il corpo:il capo base del loro guardaroba è l'Abaya,un tempo rigorosamente nero,lungo fino ai piedi,in lana o in altri tessuti preziosi con ricchi ricami.Molte donne occidentali sono attratte da questi meravigliosi abiti,che un tempo avevano ilo solo scopo di nascondere la figura femminile e che oggi sono disegnati in vari colori e coprono il corpo fasciandolo maliziosamente.
(in alto modelle islamiche che indossano vari modelli di Abaya)


Fonte:http://moda.notizie360.it

Immagine:http://crossmode.files.wordpress.com




Il Kimono è il costume nazionale giapponese,rappresentato da una veste a forma di T,dalle linee dritte,che arriva fino alle caviglie,con colletto e maniche lunghe.Le maniche solitamente sono molto ampie all'altezza dei polsi,fino amezzo metro.La veste è avvolta attorno al collo,sempre con il lembo sinistro sopra quello destro e fissato da un'ampia cintura annodata sul retro chiamata obi.
(in alto modella giapponese in una sfilata con il suo kimono)


Fonte:http://it.wikipedia.org
Immagine:http://www.fromscanatojapan.com

martedì 1 giugno 2010

LA DONNA E LO SPORT


(in alto Federica Pellegrini prima di una gara)

La donna è fragile, sensibile, delicata,
devota, combattente, forte, vittoriosa, è
mistero e forza nello stesso tempo.
Lo sport è ambizione, competizione, passione
e devozione.La donna e lo sport, ecco una nuova
ricetta per il successo.
Sin dall' l'antichità, lo sport è stato
un modo per provare la forza e l'intelligenza
umana e gli uomini sono
stati i primi a provare le loro capacità
fisiche.
E' in atto una lotta continua per
dimostrare l'uguaglianza tra la
donna e l’uomo che, a mio parere,
non finirà mai.
Oggi, la donna può praticare tutti
gli sport che vuole, ma in certi Stati,
in Oriente per esempio, la donna
non ha gli stessi diritti dell’uomo,
essendo obbligata a portare ancora
il velo, e gli si vieta anche di partecipare
alle competizioni sportive.
Per una donna lo sport è benefico,
ha molte influenze positive per la
sua salute, per il suo stato d'animo.
Il ritratto di una donna che pratica
lo sport è molto positivo: è allegra,
forte, ottimista, decisa a vincere,
sempre ma anche capace di sopportare
e di accettare una sconfitta.
L'America è sempre
stata il motore principale nel campo
del femminismo e non ha cessato mai di
lottare per l'uguaglianza totale nelle condizioni
professionali tra l'uomo e la donna.
E' vero che gli uomini hanno delle
prestazioni assolutamente notevoli
nello sport, prestazioni difficili da
superare per una donna, ma non impossibili.
Un esempio in questo senso è la formidabile
NADIA COMANECI, la
più conosciuta ginnasta rumena di
tutti i tempi.
Nessuno può dimenticare il fatto che,
a 14 anni è riuscita ha prendere il
primo 10 alle Olimpiadi di Montreal,
Canada.
Il nome di Nadia è associato a quello
della Romania. A Montreal Nadia
non ha ottenuto uno solo 10, ma 7
punti su 10, cosa unica al mondo.
Non possiamo certo dimenticare
il nome della celebre Federica Pellegrini, nuotatrice italiana
ed attuale detentrice del record del mondo dei 200 m e 400 m stile libero.
È l'unica nuotatrice italiana, ed una delle poche europee,
ad aver infranto il record del mondo in più di una specialità.
È la prima donna italiana ad aver vinto una medaglia d'oro
nel nuoto alle Olimpiadi, nel 2008 a Pechino (nei 200 m stile libero).
Le donne e lo sport: che bella avventura!

Fonte:http://www.officine.it
Immagine:http://www.google.it

lunedì 24 maggio 2010

"Nel cuore delle donne"

Il cuore delle donne è ricco di emozioni,sensazioni che spesso si celano dietro ad un sorriso o ad un pianto ma comprenderle non è poi cosi difficile: "Per sapere cosa si nasconde nel cuore delle donne basta guardare i suoi occhi!"

venerdì 21 maggio 2010

LA MUJER Y EL ARTE




(in alto a sinistra capolavoro di Tamara de Lempicka,pittrice polacca)

( a destra "La Maremma"di Graziella Battigalli)

Hasta hace menos de treinta anos en los libros de historia salvo alguna heroina excepcional las mujeres estaban ausentes de sus pàginas.Pero tampoco debemos olvidar que la historia hasta hace poco tiempo ha sido un oficio de hombres que escribian una historia de hombres y la presentaba como cientifica y universal.Ha sido a partir de investigaciones realizadas principalmente por estudiosas anglosajonas que esta situaciòn ha empezado a cambiar desde hace pocas decadas.Y ha sido el movimento feminista el que ha rechazado la visiòn desfigurada que teniamos las mujeres de nosotras mismas establecida por los hombres.



Todo esto està relacionado con la historia en general,y se hace todavia màs evidente dentro de la Historia del Arte en donde se nos ha borrado de sus pàginas.Tambièn han sido las investigaciones femenistas, principalmente las realizadas en Norteamèrica durante la dècada de los 70,las que han empezado a desvelar el papel de la mujer en el arte.El deseo de reivindicar historias escritas por mujeres y de restituir a la mujer su papel en la historia de la producciòn cultural,llevò a destacar grandemente la creatividad de la mujer.



Fonte:http://revistas.ucm.es/bba/11315598/articulos/ARIS959511061A.PDF
Immagine sinistra:http://www.ilcollezionistain.it/curiosita0107.htm
Immagine destra:http.//www.ilpalio.org/la_mia_galleria.htm

martedì 18 maggio 2010


"LE DONNE E LA VIOLENZA":LA VIOLENZA SULLE DONNE NON CONOSCE CONFINI

Per le donne tra i 15 e i 44 anni la violenza è la prima causa di morte e di invalidità: ancor più del cancro, della malaria, degli incidenti stradali e persino della guerra. Questo dato sconvolgente, proveniente da una ricerca della Harvard University, apre il rapporto sulla violenza contro le donne nel mondo diffuso in questi giorni dal "Panos Institute" di Londra, un'organizzazione non governativa che si occupa di problemi globali e dello sviluppo. Il rapporto, preparato per l'apertura di una sessione delle Nazioni Unite sulla condizione femminile, raccoglie studi e ricerche sul problema della violenza sulle donne effettuati in ogni parte del pianeta da organismi e istituti nazionali e internazionali. Dalle sue pagine, emerge la drammatica fotografia di una realtà che non risparmia nessuna nazione e nessun continente (a sinistra immagine rappresentativa della sofferenza delle donne).

Le ricerche compiute negli ultimi dieci anni sono concordi: la violenza contro le donne è endemica, nei paesi industrializzati come in quelli in via di sviluppo. E non conosce differenze sociali o culturali: le vittime e i loro aggressori appartengono a tutte le classi e a tutti i ceti economici. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, almeno una donna su cinque ha subito abusi fisici o sessuali da parte di un uomo nel corso della sua vita. E, come si può verificare anche solo aprendo le pagine di cronaca dei quotidiani, il rischio maggiore sono i familiari, mariti e padri, seguiti a ruota dagli amici: vicini di casa, conoscenti stretti e colleghi di lavoro o di studio.

Per quel che riguarda il mondo in via di sviluppo, le informazioni si fanno, se possibile, ancora più drammatiche, ma allo stesso tempo diventa più difficile raccogliere dati precisi, sia perché le indagini statistiche sono meno frequenti e accurate sia per ragioni squisitamente culturali. La violenza sulle donne, infatti, in gran parte del mondo è una normale componente del tessuto culturale e non viene identificata come tale neppure dalle sue vittime. Un gruppo di ricerca che investigava nei paesi a sviluppo minimo ha comunque rilevato una stretta connessione tra livelli più alti di violenza contro le donne e società in cui la dipendenza economica femminile dagli uomini è più elevata o dove le donne hanno meno voce in casa o nella società. In molti paesi in via di sviluppo, picchiare la moglie fa parte dell'ordine naturale delle cose, una prerogativa maschile ancora indiscussa: in un distretto del Kenia, il 42 per cento delle donne intervistate venivano picchiate regolarmente dal marito. Lo stupro da parte del marito, poi, è ancora perfettamente legale in gran parte del mondo, e quantificarne l'incidenza è quasi impossibile.

Immagine:http://www.pourfemme.it/wp-galleryo/donne-che-piangono/_4minipiangere.jpg
Fonte:La Repubblica